I lavoratori attenti alla gestione della propria carriera previdenziale, sono sicuramente a conoscenza della norma che prevede l’uscita anticipata dal lavoro per chi svolge lavori usuranti.

Lavoratori interessati:

  1. Coloro che svolgono le lavorazioni di all’art. 2 del D.M. 2/5/1999 (Lavori in galleria, cava o miniera, lavori in cassoni ad aria compressa, lavori svolti dai palombari, lavori ad alte temperature, lavorazione del vetro cavo, lavori espletati in spazi ristretti, lavori di asportazione dell’amianto;
  2. lavoratori notturni che possano far valere una determinata permanenza nel lavoro notturno, con le seguenti modalità: lavoratori a turni, che prestano la loro attività di notte per almeno 6 ore, comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per un numero minimo di giorni lavorativi annui non inferiore a 78 per coloro che perfezionano i requisiti per l’accesso anticipato dal 1° luglio 2009; lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo.
  3. lavoratori addetti alla c.d. “linea catena”;
  4. conducenti di veicoli pesanti, di capienza complessiva non inferiore ai nove posti compreso il conducente, adibiti a servizi pubblici di trasporto.

Quali benefici:

per questi lavoratori l’accesso a  pensione è determinato sulla base dei seguenti requisiti (soggetti agli incrementi della speranza di vita):

  1. 35 anni di contributi ed età anagrafica 61 anni e 7 mesi (per gli autonomi + 1 anno)
  2. 35 anni di contributi ed età anagrafica 62 anni e 7 mesi (per gli autonomi + 1 anno)

Per i lavoratori a turni che volgono un numero di giorni lavorativi che va da 62 a 77 annui

  1. 35 anni di contributi ed età anagrafica 63 anni e 7 mesi (per gli autonomi + 1 anno)

Per i lavoratori a turni che volgono un numero di giorni lavorativi che va da 64 a 71 annui

Requisiti oggettivi:

l’anticipo pensionistico è riconosciuto ai lavoratori che abbiano svolto attività usurante per almeno la metà della vita lavorativa.

Finestre mobili:

è previsto per questo tipo di pensionamento anticipato il meccanismo delle cd finestre mobili, quindi il trattamento pensionistico decorre dal dodicesimo (diciottesimo) mese successivo il perfezionamento dei requisiti. Durante tale il periodo il lavoratore può continuare a svolgere l’attività lavorativa.

Cosa deve fare l’interessato?

Un anno prima la maturazione del diritto a pensione i lavoratori interessati devono presentare all’Inps il Mod. AP45. La scadenza è il 1° maggio. In caso di ritardo nella presentazione del Mod. AP45 il trattamento pensionistico viene differito fino a tre mesi.

Da ricordare!

  • In assenza dei predetti requisiti il lavoratore è escluso dal trattamento pensionistico anticipato. Non esiste cioè una modulazione dei requisiti sopra descritti (es. lavoratore notturno che presta attività per due ore e mezza nelle fasce previste in luogo delle tre previste dalla norma).
  • Al Mod. AP45 dovrà essere allegato uno o più di questi documenti: libro matricola, libro unico del lavoro, libretto di lavoro, comunicazione al centro per l’impiego dell’assunzione/variazione di mansioni, busta paga, ordine di servizio, l’accordo collettivo sottoscritto entro il 31.12.2016 sulla base del quale il lavoratore è stato impiegato in cicli produttivi organizzati su turni di 12 ore. Inoltre dovrà essere allegato un attestato relativo alla sussistenza del rapporto di lavoro per tutto il periodo cui si riferisce la richiesta del beneficio.

Segnaliamo che il datore di lavoro che si sia avvalso, nel corso dell’anno precedente, di prestazioni di lavoro definito o considerato usurante, deve effettuare una comunicazione annuale obbligatoria all’Ispettorato territoriale del lavoro e all’istituto previdenziale interessato (art. 5, D.Lgs. n. 67/2011).

ESSERE PREVIDENTI!

Raccomandiamo ai lavoratori interessati di acquisire la documentazione da allegare al Mod. AP45 durante tutta la vita lavorativa, soprattutto in occasione della cessazione di un rapporto di lavoro.

Articolo a cura della Dott.ssa Maria Cristina Ronzoni

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