Quesito:

Un datore di lavoro, può chiedere ad un dipendente di aprire un account twitter personale nella veste di dipendente? Può chiederlo ad un Consulente incaricato di gestire la Comunicazione? In caso di rifiuto e di mancanza di collaborazione come si deve comportare il datore di lavoro?

Risposta:

Si applicano le regole ordinarie di corrispondenza, di decoro e di correttezza della comunicazione, le stesse regole previste se è richiesto alle risorse umane di attenersi e rispettare un dress code.

E dunque se è lecito chiedere di indossare una divisa, oppure di affidare la responsabilità di un account di posta elettronica certo è anche lecito chiedere a chi si occupa di promuovere tramite il digital marketing le campagne di promozione commerciale, di gestire adeguatamente un profilo social. Il ruolo ad ampio raggio di prevedere un profilo social aziendale e collegare gli utenti ad esso non è ancora diffuso in tutte le realtà italiane che , anche in questo ambito, arrivano con un po’ di ritardo, timorose e a volte con strumenti modernissimi ma compliance e policy inadeguate o inesistenti.

Ma in caso di controversia se non si scrive una policy e un decalogo di regole che detta le indicazioni risulta davvero difficile difendere l’associazione o l’azienda che potrebbe dover proteggere la propria reputazione digitale al pari di quella sociale e non avrebbe strumenti per provare di avere provveduto a delineare chiaramente ed in trasparenza le linee guida o le policy integrate dai regolamenti aziendali. Non aver informato formato ed educato le risorse interne può rivelarsi un arma a doppio taglio ed aumenta il rischio di danni alla reputazione o ripercussioni mediatiche di grave entità.

Ricordare ai dipendenti la responsabilità delle proprie azioni è uno dei primi passi !!!  Va ricordato che ciascuno è direttamente  responsabile dei comportamenti adottati quando sui social media, si sta per postare qualche notizia e vanno diffusi i principi etici ai quali l’Organizzazione si vuole ispirare e le azioni conseguenti saranno coerenti con la  fondamentale eticità di ogni comportamento aziendale, a tutti i livelli ed in particolare chi opera quotidianamente nella comunicazione.  I social sono strumenti importanti per lavorare e tutti dovrebbero imparare prima a conoscerli e poi  ad usarli anche per lavoro. Il profilo personale da aprire sarà l’ultimo dei problemi quando nelle aziende si condivide e approfondisce il fenomeno Social che, nel tempo, sempre più diverrà semplice strumento finalizzato a promuovere i servizi e i prodotti delle aziende verso l’utente finale.

Non si può controllare quello che i propri dipendenti pubblicano sui social, ma si possono dare delle linee guida per tutelare la reputazione aziendale”